martedì 2 febbraio 2021

LE CHIACCHIERE

 







Ogni ricorrenza religiosa è stata da sempre enfatizzata con l'abbinamento ad un dolce.

Siamo appena usciti dal Natale con il ricco e soffice panettone e ci aspetterà un'altrettanto soffice colomba per Pasqua.

Una volta, l'impegno religioso era più sentito ed osservato e così i pochi giorni di Carnevale diventavano un pretesto per sfoghi d'ilarità e peccati di gola , in previsione dell'austero periodo quaresimale.





Mentre Natale e Pasqua sono festività che normalmente si trascorrono in ambito familiare consumando dolci elaborati nella loro preparazione, il Carnevale si festeggia all'aperto ed in compagnia, spesso per strada ed ecco che anche i dolci diventano di facile preparazione. La cottura principale è la frittura perché originariamente erano preparati , venduti e. consumati per strada, entrando a far parte dei grandi piatti   "street food" così tornati di moda in questo periodo.






Le onomatopeiche " chiacchiere" ( molto più diffuse rispetto ai "cugini" tortelli) sono dei dolci che mettono allegria già dal nome e rispecchiano in pieno il periodo nel quale son consumate grazie alla friabilità e leggerezza tanto che invogliano a mangiarne una dopo l'altra, alla consapevolezza di gustare un dolce reso più accattivante dalla frittura e all'impresa di non sporcarsi completamente con l'abbondante zucchero a velo che le ricopre.


(Foto www,tgcom.24)




Sono così popolari e diffuse che le troviamo in quasi tutte le regioni italiane: sono chiamate chiacchiere in Lombardia ( e lattughe a Mantova), cenci in Toscana, bugie in Piemonte e Liguria, frappe nelle Marche e nel Lazio, fiocchi in Romagna...tutti nomi spiritosi ed amichevoli che richiamano l'allegria del periodo e la convivialità.



Fino a poco tempo fa era un rito prepararle in casa, ma oggigiorno il fritto sembra sia stato bandito dalle cucine italiane sia per motivi dietetici sia per non avere il caratteristico odore di fritto in  casa (che qualcuno chiama...puzza!) ed ecco allora che si sono diffuse le chiacchiere acquistate in pasticceria o presso la grande distribuzione.

Prepararle a casa non è difficile: non deve mancare nell'impasto della grappa o altro liquore e la frittura consigliata sarebbe nello strutto , grasso animale che rende le fritture più croccanti ed asciutte.






(Foto www.fattoincasadabenedetta.it)


Una precisazione è necessaria per quanto riguarda la cottura: non c'è differenza fra le chiacchiere fritte e quelle al forno. Quest'ultime sono spesso più richieste perché reputate più leggere. Sono tutte fritte: quelle al forno sono tolte prima dall'olio e subiscono una passaggio in forno per completare la cottura  e risultano più croccanti. Il sapore è un po' diverso, sembrano meno unte, ma le calorie...sono le stesse!

Quindi, rispettando i gusti personali, giacchè gustiamo le chiacchiere solo nella settimana di Carnevale...se dobbiamo peccare...facciamolo bene!


























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