LO ZENZERO
Dioscoride, medico greco del 78 d.C. lo consigliava per lo stomaco ed il collega Galeno di Pergamo (131-200 d.C.) per l'inappetenza. A Roma lo utilizzavano in cucina come spezia e come medicina.
Grazie ai monaci cristiani riuscì a non scomparire durante il Medio Evo perché utilizzato nelle farmacie delle abbazie e per conservare i cibi, come molte spezie in quel periodo.
Solo in Gran Bretagna lo zenzero ebbe un'interrotta popolarità e diffusione: Shakespeare lo nomina nelle sue opere e sia Enrico VIII sia la figlia Elisabetta I lo consumavano quotidianamente nel " pan di zenzero" e dolci affini.
Anche i poveri si avvicinarono allo zenzero, come unica spezia accessibile, con la birra ottenuta dall'infuso di questa rizoma, ancora molto diffusa nei paesi anglosassoni.
Il mio incontro con lo zenzero è avvenuto in tempi relativamente recenti ed ...è stato amore a prima vista!
E' una pianta perenne che cresce nelle zone tropicali con un fiore piccolo che assomiglia molto ad un'orchidea con colori che variano dal rosso al rosa carico, dal giallo al bianco. Il suo rizoma è un tubero che si sviluppa sottoterra ed ha la forma abbozzata di una mano con le cinque dita.
E' una spezia che non fa parte della nostra tradizione gastronomica e, come penso per la maggiora parte di noi, è stato grazie alla diffusione delle cucine etniche, in special modo quelle asiatiche, che ho iniziato a conoscere questo rizoma. L'uso dello zenzero in queste cucine è paragonabile all'uso del nostro aglio, ma a noi occidentali richiama subito alla mente il sushi giapponese: infatti è tipizzato per " pulirsi la bocca" dal boccone precedente per meglio gustare quello successivo se preparato con un taglio di pesce diverso.
Volendo saperne di più ho scoperto che questa spezia è stata ampiamente utilizzata nell'antichità: fin dal terzo millennio a.C. è stata utilizzata sia come pianta medicinale, probabilmente la più antica, sia durante i riti religiosi.
E' una pianta perenne che cresce nelle zone tropicali con un fiore piccolo che assomiglia molto ad un'orchidea con colori che variano dal rosso al rosa carico, dal giallo al bianco. Il suo rizoma è un tubero che si sviluppa sottoterra ed ha la forma abbozzata di una mano con le cinque dita.
E' una spezia che non fa parte della nostra tradizione gastronomica e, come penso per la maggiora parte di noi, è stato grazie alla diffusione delle cucine etniche, in special modo quelle asiatiche, che ho iniziato a conoscere questo rizoma. L'uso dello zenzero in queste cucine è paragonabile all'uso del nostro aglio, ma a noi occidentali richiama subito alla mente il sushi giapponese: infatti è tipizzato per " pulirsi la bocca" dal boccone precedente per meglio gustare quello successivo se preparato con un taglio di pesce diverso.
Volendo saperne di più ho scoperto che questa spezia è stata ampiamente utilizzata nell'antichità: fin dal terzo millennio a.C. è stata utilizzata sia come pianta medicinale, probabilmente la più antica, sia durante i riti religiosi.
Era utilizzato dai marinai orientali per combattere la nausea causata dal mal di mare e Confucio nel V secolo a.C. lo mangiava regolarmente ad ogni pasto.
Confucio |
Dioscoride, medico greco del 78 d.C. lo consigliava per lo stomaco ed il collega Galeno di Pergamo (131-200 d.C.) per l'inappetenza. A Roma lo utilizzavano in cucina come spezia e come medicina.
Dioscoride |
Grazie ai monaci cristiani riuscì a non scomparire durante il Medio Evo perché utilizzato nelle farmacie delle abbazie e per conservare i cibi, come molte spezie in quel periodo.
Solo in Gran Bretagna lo zenzero ebbe un'interrotta popolarità e diffusione: Shakespeare lo nomina nelle sue opere e sia Enrico VIII sia la figlia Elisabetta I lo consumavano quotidianamente nel " pan di zenzero" e dolci affini.
Ginger Ale |
La presenza dello zenzero è così radicata che nella lingua inglese troviamo modi di dire, vocaboli e verbi che si riferiscono alle qualità della pungente spezia.
"GINGER" è sinonimo di energia e vivacità e GINGERY vuol dire vivace: ricordate la cantante dai capelli rossi delle Spice Girls? Il suo nome nel gruppo era Ginger.
GINGER HEAD significa essere una testa calda. GINGER GROUP è il gruppo di punta di un partito o associazione mentre il verbo GINGER UP significa stimolare, animare, ravvivare.
Di conseguenza sono molte le specialità a base di zenzero nella tradizione anglosassone dalla marmellata ( ginger jam)
...quello che è rimasto del mio vasetto di marmellata! |
alla birra analcolica( ginger ale) dal pane ( ginger bread) ai biscotti ( gingernuts): ecco la ricetta tratta da MANGIARE BENE http://www.mangiarebene.com/ricette/dolci-e-dessert/ricette-di-biscotti-e-dolctti-vari/biscottini-di-zenzero_IDa_884.htm
Da provare c'è lo sciroppo di zenzero: l'utilizzo è a 360° perché può essere usato sopra i gelati o per aromatizzare delle creme. Sulla frutta cotta o qualche goccia sui formaggi. Su carni e verdure regala ua particolare nota agrodolce.Sciolto in acqua bollente si trasforma in una deliziosa e riscaldante tisana invernale mentre con acqua e ghiaccio in una dissetante bevanda estiva. Io amo gustarlo con i pancake in alternativa allo sciroppo d'acero.
L'abbinamento cioccolato-zenzero è assolutamente da provare. Cercate le tavolette fondenti aromatizzate o lo zenzero candito ricoperto e poi mi darete ragione: quello preparato da Guido Gobino è il mio preferito.
Zenzero ricoperto Gobino |
L'80% dello zenzero fresco è costituito da acqua, il restante 20% è un concentrato di salute: fibre, vitamine (A e gruppo B), minerali ( 100 grammi di zenzero contengono , in ordine decrescente, fosforo, magnesio, calcio, sodio, ferro e potassio).
Un antico detto indiano recita:" Una medicina senza lo zenzero non è una medicina". Lo sanno benei medici ayurvedici che lo utilizzano nella maggior parte dei loro preparati mentre per la fitoterapia cinese è una delle tre grandi fonti d'energia.
Sono state accertate le proprietà antibatteriche ed antiossidanti ( protezione delle cellule dai radicali liberi). Stimola la secrezione della bile e l'irrorazione del sangue. gisce contro i disturbi provocati dal viaggio: nausea, vomito, vertigini.
Ecco la ricetta ( tratta dalla rivista " Curarsi Mangiando") di un frullato a base di zenzero che insieme agli altri ingredienti, favorisce la riduzione del grasso addominale. Può essere utilizzato come antipasto o spuntino pomeridiano.
Per due persone occorrono 250 g di yogurt magro. 2 cm di radice di zenzero fresco, 4 cucchiai di germogli del tipo preferito ( soia, ravanello,crescione...) Pulire lo zenzero quindi tritarlo e metterlo nel frullatore con tutti gli altri ingredienti. Se necessario aggiungere mezzo bicchiere d'acqua. Azionare il frullatore fino ad ottenere un composto omogeneo. Bere subito.
Nelle erboristerie lo troviamo in capsule, olio essenziale, tintura madre ed aceto.
Olio essenziale di zenzero |
Il metodo migliore per fare la scorta di tutte queste azioni benefiche, però, è a tavola. E' reperibile fresco, in polvere, candito e sotto aceto.
Zenzero candito |
Quello fresco si conserva in un contenitore a chiusura ermetica: senza protezione si secca mentre ammuffisce se riposto in un sacchetto di carta o di plastica.
Mentre quello in polvere in condizioni corrette ( senza umidità e a 15-20°) dura anche tre anni, ma perde con molta facilità il suo tipico aroma pungente.
Occorre un pezzetto di radice di due centimetri e mezzo litro d'acqua bollente. Dopo aver sbucciato e tagliato a fettine lo zenzero coprirlo con l'acqua e lasciare in infusione per 6 ore. Togliere lo zenzero ed imbottigliare.
Mentre per dare una marcia in più alle insalate o alle verdure in genere c'è l'aceto di zenzero: occorre mezzo litro d'aceto di riso, 400 g di zenzero fresco, 2 cucchiai di zucchero di canna e mezzo litro d'acqua. Pelare e tagliare lo zenzero a fettine sottili metterlo in una casseruola con l'aceto, l'acqua e lo zucchero. Porre su una fiamma bassa e scaldare bene senza bollire. Raffreddare e lasciare riposare prima di imbottigliare. Conservare in un posto fresco.
In cucina vi consiglio tre ricette prese dall'archivio di Mangiare Bene (www.mangiarebene.com): un aperitivo con mirtilli e zenzero: http://www.mangiarebene.com/ricette-drink-alcolici/-johnny-depp---bourbon-sour-al-mirtillo-e-zenzero-_IDa_5172.htm un arrosto di maiale giamaicano http://www.mangiarebene.com/ricette/carne/ricette-carne-suina/arrosto-di-maiale-carnevale-giamaicano_IDa_625.htm ed una pasta ripiena veramente originale:
Data l'enorme versatilità dello zenzero...non avete più scuse per non consumarlo tutti i giorni.
LE BACCHE DI GOJI
Mi sono accorta che non c’è rivista del settore, giornale o articolo salutista che non le menzioni: le bacche di Goji o “ frutto della vita”. Sono delle bacche di un colore rosso acceso, di forma allungata e dal sapore dolciastro che ricorda la nostra uva passa e si stanno affacciando sulle nostre tavole.
In commercio si trovano soprattutto le bacche disidratate da consumare così al naturale, come snack o per arricchire yogurt, macedonie, nel latte tiepido, nelle insalate o per preparare una tisana e poi gustare i frutti ammorbiditi.
Bacche di Goji disidratate |
Queste bacche sono note fin dalla notte dei tempi in Oriente ed in particolare in Tibet dove è consumata per le sue indiscusse doti: la leggenda narra di una rigogliosa pianta di Goji che si arrampicava attorno ad un pozzo utilizzato dai monaci buddisti. Le bacche, cadendo nell’acqua, rilasciavano tutte le loro proprietà ed i monaci bevendo quest’acqua “arricchita” divennero particolarmente longevi, attivi ed immuni da tutti i fisiologici acciacchi dell’età.
Leggenda a parte i moderni studi hanno confermato scientificamente quanto scoperto dai monaci da secoli.
Utilissima è stata la lettura del libro“Goji: la bacca dalle straordinarie virtù terapeutiche” scritto da Bodo J. Baginsky edito da Il Punto d’Inicontro.
Moltissimi sono i principi attivi contenuti: le vitamine A – B – C- E – B1 – B – B6 (a proposito della vitamina C ne contiene 500 volte di più rispetto a un’arancia.), 21 sali minerali (contengono più ferro degli spinaci) compreso il germanio così raro da trovare negli alimenti abituali, carotenoidi (contengono più betacarotene delle carote) e flavonoidi e la betaina, una sostanza con proprietà disintossicanti sul fegato.
Grazie a questi principi attivi le bacche di Goji sono fonti naturali di antiossidanti. Il potere antiossidante di un alimento è valutato in unità ORAC acronimo di Oxygen Radical Absorbance Capacity. Sono state stilate tabelle che comprendo i principali alimenti: per 100 grammi di prodotto partiamo dalle carote con 275 unità fino alle bacche di Goji a 30000 unità!
Ottime per il benessere generale poiché aiutano il sistema immunitario, sono particolarmente indicate per aiutare e migliorare la vista, a limitare le nausee durante la gravidanza, a migliorare il sonno notturno. Studi recenti hanno inoltre affermato che le bacche Goji, grazie al basso indice glicemico e quindi al forte potere saziante, sono consigliate a chi deve dimagrire. Ho fatto una ricerca ed ho scoperto che nella scala glicemica il valore di 100 è assegnato al glucosio allo stato puro: gli alimenti con un valore pari o superiore a 70 sono considerati ad alto Indice Glicemico, mentre quelli con un valore inferiore a 55 sono considerati a basso IG conferendo il senso di sazietà piuttosto che stimolare l'appetito. Più l’IG è basso …meglio è!
La famosa mela mangiata prima dei pasti per attenuare i morsi della fame ha un IG di 38, mentre le bacche di Goji ne hanno solo 28. Bastano solo due cucchiaini al giorno per fare la scorta di salute.
La famosa mela mangiata prima dei pasti per attenuare i morsi della fame ha un IG di 38, mentre le bacche di Goji ne hanno solo 28. Bastano solo due cucchiaini al giorno per fare la scorta di salute.
Cespuglio di Goji |
Non ho resistito e sono corsa a prenderne una pianta al vivaio: ho visto dalle foto che è una pianta molto colorata e ornamentale. Per il momento la mia è solo un bel cespuglietto verde (che è già cresciuto), ma volete mettere … avere la mia produzione personale di superbacche, per di più…dimagrantI…sul terrazzo?
La mia pianta di Goji...è ancora piccina...ma io sono paziente! |
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