DEGUSTAZIONI


IL BLOG E' IN FASE DI AGGIORNAMENTO CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO



IL MOSCATO D'ASTI





Il Moscato d'Asti è uno dei grandi vini italiani e da sempre è associato alle festività.
Forse è arrivato il momento di "sdoganarlo" da questo unico periodo dell'anno ed imparare a gustarlo durante tutto l'anno quindi...conosciamolo meglio.




Il vitigno è 100% uva Moscato bianco, che cresce nel terreno calcareo presente nelle colline del circondario di Canelli, nella provincia di Asti, in Piemonte. E' il più antico tra i vitigni piemontesi , molto probabilmente, anche di tutta l'area del Mediterraneo.

Zona di produzione del Moscato d'Asti




Le colline di Canelli




Il Muscatellum era già conosciuto ai tempi degli antichi greci e romani: le prime testimonianze scritte risalenti al XIV secolo ci riportano a Canelli.





Rispetto al fratello più giovane , l'Asti Spumante, più conosciuto, pubblicizzato e presente sul mercato nazionale e non, il Moscato d'Asti è tuttora legato alla tradizione contadina ed è prodotto quasi esclusivamente da piccole o medie aziende, spesso a conduzione familiare.





Come deve essere un buon Moscato? Come servirlo al meglio?

La temperatura di servizio ideale è di 6-8° C. Prestate attenzione nello stappare la bottiglia perché dovete considerare la pressione del gas prodotto dal vino ed esercitata sulla base del tappo. Mi raccomando: mai fare saltare il tappo in aria, anche se fa tanta allegria, ma accompagnate la fuoriuscita del tappo con la mano. Il Moscato, come ogni vino mosso, va versato delicatamente in modo da non produrre troppa schiuma.



Per quanto riguarda il bicchiere si gusta meglio in un coppa, perché così libera meglio tutti i suo aromi e la fragranza. In mancanza di questa un fluite svasato, allargato può andare bene.






Facciamoci ora aiutare dai nostri sensi per scoprire ogni segreto di questo delizioso vino ed apprezzarlo meglio.

Alla vista deve presentarsi di un colore giallo paglierino, intenso e limpido.
Le bollicine, tecnicamente definite " effervescenza" ed ottenute solo naturalmente, sono la principale caratteristica dei vini spumanti e si liberano nel momento in cui il vino è versato nel bicchiere. L'esame quindi delle bollicine, chiamate anche "perlage" ci aiuta a valutare la qualità del vino.

L'effervescenza o perlage


Un Moscato di buona qualità quando versato è nel bicchiere deve presentare una spuma molto fine che deve svanire nel giro di pochi secondi e, nello stesso momento, deve formare un anello di spuma finissima attorno al bicchiere, chiamato dagli esperti "collare".


Il "collare"

Le bollicine devono essere molto piccole e persistenti ed essere alimentate da quella che è detta "fontanella" cioè devo partire dalla parte più profonda, a punta del bicchiere e spinte verso l'alto, in superficie come se fosse uno zampillo, appunto di una fontana.

La "fontanella"


Riassumendo: se le bollicine sono fini, numerose e persistenti siamo alla presenza di un ottimo Moscato.

Avvicinandolo al naso dovremmo avvertire il profumo dei fiori d'arancio, del muschio e della salvia, del miele tutti sentori tipici dell'uva, ma anche pesca bianca, albicocca e mela.






















In bocca il sapore deve essere sì dolce e rotondo, ma senza esagerare con il rischio di diventare stucchevole: questa dolcezza è mitigata da una leggera acidità che rende il vino fresco ed armonico...invitandoci a berne subito un altro bicchiere.








La persistenza aromatica dovrà essere lunghissima.
Dopo anni in cui ci hanno imposto di bere vini secchi, finalmente " gli addetti ai lavori" hanno definito che i vini dolci vanno abbinati ai dolci, quindi via libera all'abbinamento con la maggior parte dei dolci ( non è adatto per le preparazioni a base di cioccolato e con il cioccolato) dal panettone a tutte le paste lievitate ( pandoro, colomba, veneziana, pandolci) alle frolle ( sia torte he biscotti) alle torte farcite con creme.






In Piemonte il Moscato entra a par parte degli ingredienti dello zabaione al posto del tipico marsala. Ottimi risultati, ottenuti per contrasto, si hanno anche con i salumi ed i formaggi mediamente stagionati.



Ultimamente si sta riscoprendo anche come un ottimo aperitivo, come refreshment pomeridiano o durante il brunch domenicale.







Vi confesso che, quando voglio "premiarmi" stappo una bottiglia di Moscato, sempre presente nel mio frigorifero e lo sorseggio proprio come un vino da meditazione.




Moscato La Spinetta Bricco Quaglia

Fra tutti i moscati fin ora assaggiati, il mio preferito è quello dell'azienda di Francesco Scanavino, che vi consiglio vivamente d'assaggiare. www.francescoscanavino.com













...la mia coccola personale!































Nessun commento:

Posta un commento