domenica 15 marzo 2015

IL CIBO NELL'ARTE

VAN GOGH E LE PATATE


Vincent Van Gogh è uno dei più grandi pittori mai esistiti, unico nel suo genere con una vita troppo breve e travagliata. Ci ha lasciato , in solo dieci anni di carriera artistica, un'abbondanza di capolavori riconosciuti ed ammirati in tutto il mondo, anche se personalmente  non conobbe mai il successo.



Carattere tormentato, sempre in movimento, incapace di adeguarsi alle convenzioni sociali che il ruolo del padre, della sua famiglia e della società gli imponeva trovò un'enorme difficoltà a mettere radici in un luogo preciso trovò un unico e fortissimo legame con la terra che rappresentò con particolari ed introspezione psicologica.





Contadini che piantano patate 1884 Kroller-Muller Museum

Pur non essendo un contadino e non provenendo dal mondo  rurale utilizzò la sua profonda cultura e curiosità per rappresentare attraverso i suoi quadri l'analogia fra i cicli della  terra e quelli della vita dell'uomo.
Vedeva nel lavoro dei campi, nella fatica che comportava, l'antico sforzo dell'uomo di vivere e procurarsi del cibo, domando in parte la natura non sempre generosa di frutti.


Un prodotto colpì particolarmente la curiosità  e la fantasia artistica di Van Gogh: le patate.




Numerosi sono i quadri che rappresentano questo tubero o la sua coltivazione, spesso simbolo assoluto di un'alimentazione e di una situazione di estrema povertà. Le patate sono ortaggi che, dalle originarie terre delle Ande, si sono perfettamente  adattate alla zona climatica freddo-temperata delle grandi pianure dell'Europa centro settentrionale.


Due contadine che vangano un campo di patate 


Una volta arrivate in Europa, capitò però che molti mangiarono non i tuberi ma le foglie ed i frutti velenosi che contengono molta solanina, con conseguenti intossicazioni da parte di questa sostanza. Le patate acquisirono così una fama negativa e non considerate come alimento.
Fu a seguito della terribile carestia del 1663 che in Irlanda cominciarono a consumare, per disperazione, le patate come alimentazione umana. Ben presto tutte le popolazioni meno abbienti iniziarono a sfamarsi con questi tuberi che riempivano lo stomaco placando i morsi della fame diventando un elemento essenziale non solo come sostituto del pane, ma spesso come unico alimento per loro e per i loro animali.



Cesto di patate 1885 Amsterdam Rijiksmuseum 


Ecco perché Van Gogh, così sensibile agli stati di difficoltà ( propri ed altrui) ha rappresentato in moltissimi quadri questo povero cibo che rappresentava gente povera.


Van Gogh inizia a dipingere nature morte dal 1881 e considera questo soggetto un esercizio essenziale per un artista in formazione com'era lui in questo momento. E' il periodo della "tavolozza scura" dei colori scuri e cupi, tipici del periodo olandese.
Le patate divennero l'alimento base alla fine del 1700 in Irlanda, Inghilterra ed Olanda sempre come cibo dei poveri, persone che sentiva così vicine a lui. Motivo in più per Van Gogh per rappresentarle nelle sue nature morte.



 Krolle- Muller Museum



I MANGIATORI DI PATATE è il capolavoro che conclude il " periodo olandese" dell'Artista.
A differenza di altri, questo quadro non nasce di getto ma è preceduto da una serie di numerosi studi e bozzetti sia sull'ambientazione sia sulle teste dei personaggi, i contadini di Nuenen.
L'ambiente della stanza è cupo, i personaggi con i visi seri, dai lineamenti duri quasi grotteschi ed anch'essi scuri  perché appena illuminati dalla lampada appesa sopra il tavolo che rischiara il centro del quadro dove spicca un piatto di patate, unico elemento completamente luminoso, come per porre l'accento sull'importanza di quest'umile cibo coltivato con  tanta fatica.
L'Artista sceglie  ancora una volta questo soggetto, sottolineando come le patate fossero alla base dell'alimentazione di tutte quelle persone che, proprio come lui, vivevano ai margini della società.

I Mangiatori di Patate 1885 Amsterdam Van Gogh Museum

L'importanza di quest'ortaggio, soprattutto la sua mancanza, assunse un'importanza storica portando a conseguenze gravissime: infatti, tua a seguito della grande carestia del 1845 che colpì duramente l'Irlanda e che eliminò anche le coltivazioni di patate, la causa della prima emigrazione di massa degli irlandesi verso gli Stati Uniti.

Natura morta con cavolo, zoccoli e patate 1881 Amsterdam Van Gogh Museum



Van Gogh spesso scriveva che , non potendosi permettersi di pagare dei modelli, era costretto a dipingere  se stesso o la natura che lo circondava.  Noi posteri gli saremo eternamente grati perché grazie al suo meraviglioso estro anche delle semplicissime ed umili patate sono diventate opere d'arte.


Natura morta con patate 1888



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